Pais Marzo 2015 - page 26

24
re il proprio sistema educativo più equo ed efficiente. In particolare il Rapporto stig-
matizza l’esiguità delle risorse destinate al settore scolastico, come dimostra l’anda-
mento della spesa per l'istruzione "scesa ben al di sotto della media" dei Paesi OCSE,
peraltro caratterizzato da “un basso rapporto tra qualità e costo”. A subirne le conse-
guenze sono in particolare gli studenti meno qualificati, soprattutto in ragione del
perdurante distacco tra il sistema formativo e il mondo del lavoro, anche se l’istitu-
zione degli ITS (Istituti Tecnici Superiori) rappresenta una positiva esperienza, che va
comunque valorizzata e potenziata. Dunque iI Rapporto pone una particolare enfasi
sulla debolezza del legame fra educazione e mondo del lavoro, una costante rinve-
nibile nel tempo in tutte le analisi che l’OCSE ha compiuto sul sistema scolastico
italiano e che i recenti provvedimenti di legge sull’apprendistato non sono riusciti a
modificare in modo significativo. Tale analisi, per altro già presente nel Rapporto
“Education at Glance”, viene dunque a coincidere con le prospettive d’azione conte-
nute ne “La Buona Scuola” per quanto riguarda una più forte attenzione per l’istru-
zione con maggiore carattere professionalizzante e una forte sinergia tra formazione
e forme di apprendistato e di tirocinio in azienda. Il documento governativo richiama
esplicitamente l’obiettivo di costruire un “sistema duale” italiano, sul modello di quel-
lo tedesco, che valorizzi significativamente l’esperienza di lavoro realizzata all’interno
del ciclo produttivo e del sistema dei servizi. Ma come dimostra una recentissima ed
accurata ricerca realizzata dall’Associazione TREELLLE e dalla Fondazione Rocca sul
sistema duale tedesco c’è molta strada da fare e soprattutto occorre invertire il peso
orario tra le attività svolte in aula e quelle trascorse in azienda.
Sicuramente più difficile appare il discorso relativo alle risorse, in termini di quota
di PIL da destinare al settore dell’istruzione e della formazione. La situazione econo-
mica del Paese non consente certamente di prevedere a breve consistenti spostamen-
ti di risorse a favore del settore scolastico. Il Governo opera in tempi di
Spending
Review
, gravati da un debito pubblico di enormi dimensioni, e poco più di un mese fa
il Parlamento ha votato una Legge di Stabilità (Legge 23 dicembre 2014 n. 190) che
per l’ennesima volta ha tagliato risorse alla scuola in termini di finanziamenti, di MOF,
di organici del personale ATA, di esoneri per i collaboratori dei Dirigenti delle scuole,
di supplenze. Non solo, le risorse recuperate con vecchie e nuove sforbiciate alle
spese di funzionamento e al miglioramento dell’offerta formativa (con un duro colpo
alla già debole autonomia scolastica) sono state interamente dirottate sul finanzia-
mento della prossima riforma della scuola, e non v’è dubbio che il grosso dell’inve-
stimento sarà destinato alla copertura dei costi dell’immissione nei ruoli della pub-
blica istruzione di 148.800 docenti precari, cifra che andrà verificata alla luce dei
provvedimenti concreti ma che comunque è stata così quantificata all’interno dello
stesso documento governativo.
È probabile, dunque, che in occasione dei prossimi Rapporti OCSE l’indice della
spesa per l’istruzione dell’Italia recuperi qualche posizione; ma questo difficilmente
provocherà quel recupero di equità e di efficienza auspicato dal Rapporto “Going for
Growth”, dal momento che la maggiore spesa sarà comunque controbilanciata da
nuovi tagli e sarà quasi interamente destinata alla copertura dei costi per il persona-
le, confermando una tradizionale configurazione della spesa destinata al settore
della scuola, che vede una percentuale irrisoria delle risorse disponibile per spese di
investimento e di supporto ai processi di riforma e di innovazione.
Rimanendo all’interno del versante istruzione il Rapporto “Going for Growth” stig-
matizza anche i recenti ripetuti ricambi al vertice dell’INVALSI, "tre in quattro anni",
ravvisando in questo un sintomo di instabilità dell’Istituto che può ripercuotersi
sull’efficacia della sua azione nel campo della valutazione di sistema. Può sorprende-
re che l’OCSE riesca ad occuparsi anche di problemi che potrebbero essere ritenuti
marginali; ma questo dà il segno della serietà e della capillarità delle analisi, che non
II Rapporto pone una
particolare enfasi sulla
debolezza del legame
fra educazione e
mondo del lavoro
Il documento
governativo richiama
esplicitamente
l’obiettivo di costruire
un “sistema duale”
italiano, sul modello di
quello tedesco, che
valorizzi
significativamente
l’esperienza di lavoro
realizzata all’interno
del ciclo produttivo e
del sistema dei servizi
La maggiore spesa
sarà comunque
controbilanciata da
nuovi tagli e sarà
quasi interamente
destinata alla
copertura dei costi per
il personale
1...,16,17,18,19,20,21,22,23,24,25 27,28,29,30,31,32,33,34,35,36,...52
Powered by FlippingBook