Pais Marzo 2015 - page 25

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fondazione o qualche sito specializzato, ma tutto evapora e svanisce nel giro di qual-
che giorno. È un peccato, perché spesso ha più significato un solo diagramma di un
qualunque rapporto OCSE, su un qualunque indicatore di qualità, che tutto il chiac-
chiericcio a cui siamo abituati quando giornali, media e network pretendono di di-
spensare ricette a buon mercato per migliorare lo stato di salute della scuola italiana.
I risultati del Rapporto “Going for Growth”
Con il Rapporto “Going for Growth”, relativo al 2014, l’OCSE ripropone una rifles-
sione aggiornata tra lo stretto rapporto tra la qualità del sistema formativo, la crisi
produttiva dell’economia italiana e riafferma l’esigenza di una coraggiosa e dinamica
svolta riformatrice, che disincagli il nostro Paese da storici ritardi che riguardano sia
il mercato del lavoro che l’efficienza del sistema fiscale.
Si tratta, a ben vedere, di una prospettiva che nel nostro Paese trova pochi con-
sensi e suscita molte perplessità. In effetti siamo abituati, per lunga tradizione, ad
analizzare i problemi della formazione scolastica in modo settoriale, come se la
scuola fosse un mondo a se stante, al punto che ogni tentativo di mettere in rappor-
to formazione, occupabilità, esigenze del mercato del lavoro, mette immediatamente
in allarme i cultori della “specificità” della scuola, preoccupati che gli interessi di
natura economica possano inquinare la purezza della missione formativa. Si tratta di
preoccupazioni e di pregiudizi di origine ideologica, dei quali per decenni ci siamo
nutriti, fino ad assumerli come verità indiscusse, rifiutandoci di alzare lo sguardo al
di là delle Alpi e di confrontarci con altri modelli.
Questo stesso scenario negli ultimi mesi si è riproposto, tale e quale, in occasione
della presentazione del documento governativo “La Buona Scuola” e della consulta-
zione pubblica che ne è seguita. Va infatti riconosciuto che il documento in questio-
ne, fin dalla sua introduzione, dichiara senza infingimenti la convinzione che “
dare al
Paese una Buona Scuola significa dotarlo di un meccanismo permanente di innovazione,
sviluppo, e qualità della democrazia
” e che “
per questo dobbiamo tornare a vivere l’istru-
zione e la formazione non come un capitolo di spesa della Pubblica Amministrazione, ma
come un investimento di tutto il Paese su se stesso. Come la leva più efficace per tornare
a crescere
”.
In base a queste brevi citazioni verrebbe da dire che finalmente anche in Italia si
comincia a cogliere il senso delle tante indicazioni e raccomandazioni arrivate nel
corso dell’ultimo decennio dai rapporti e dalle indagini condotte in ambito OCSE. Ora,
però, diventa necessario trasferire il confronto dal piano delle buone intenzioni, mai
articolate comunque con tanta lucidità e coerenza, a quello dell’elaborazione norma-
tiva, sapendo che è nelle aule parlamentari che interessi costituiti e gruppi di pres-
sione riescono ad esercitare la loro influenza e spesso a svuotare di contenuto e di
senso i provvedimenti che finiscono sulla Gazzetta Ufficiale. Occorre soprattutto vi-
gilare affinché l’operazione non si concretizzi soltanto in una straordinaria immissione
in ruolo di tutti i precari delle GAE, gradita ai più, e perda per strada velocità e forza
propulsiva quando si tratterà di affrontare temi meno graditi e popolari.
Il Rapporto “Going for Growth” interviene proprio in questa delicatissima fase di
messa a punto dei decreti che devono dare corpo alle numerose intuizioni de “La
Buona Scuola”. Costituisce, dunque, un ulteriore elemento di riflessione su alcuni
punti deboli che frenano non soltanto la qualità del servizio scolastico, ma gli stessi
tentativi di riavviare il sistema produttivo del nostro Paese, sfiancato da un ormai
lungo periodo di recessione. I due elementi sono messi in stretta connessione, nella
convinzione, più volte ribadita dall’OCSE, che vadano letti ed analizzati congiunta-
mente.
Per quanto riguarda il versante dell’istruzione e della formazione il Rapporto rileva
che l’Italia continua ad investire poco in istruzione e che deve adoperarsi per rende-
Siamo abituati, per
lunga tradizione, ad
analizzare i problemi
della formazione
scolastica in modo
settoriale, come se la
scuola fosse un mondo
a se stante
Il Rapporto “Going for
Growth” interviene
proprio in questa
delicatissima fase di
messa a punto dei
decreti che devono
dare corpo alle
numerose intuizioni de
“La Buona Scuola”
L'Italia continua ad
investire poco in
istruzione e deve
adoperarsi per rendere
il proprio sistema
educativo più equo ed
efficiente
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