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In Primo Piano
confronto la propria situazione con quella del contesto nazionale e soprattutto con
quella di scuole simili.
Nella sezione Processi, alcuni indicatori richiedono di trarre informazioni dai cosid-
detti “questionari di percezione”: si tratta di questionari destinati a Docenti, Genitori
e Studenti, la cui struttura è stata ampiamente verificata dall’INVALSI nel corso delle
sperimentazioni nazionali. C’è però da sottolineare che, in questo primo anno di avvio,
non saranno forniti alle scuole dei
format
omogenei a livello nazionale.
Le scuole, pertanto, saranno libere di utilizzare strumenti “autoprodotti”, magari
ricorrendo ad esperienze pregresse di autoanalisi e autovalutazione; ciò non toglie
che, come riferimento, le scuole potranno scegliere di ricorrere ai modelli dei proget-
ti VALES e VM, disponibili sul sito INVALSI. È chiaro, però, che per gli indicatori che
richiedono l’utilizzo di dati derivanti dai Questionari di Percezione, quest’anno non
sarà possibile mettere a disposizione
benchmark
per la comparabilità.
Alcuni punti di “attenzione”
Come è stato già detto, l’avvio del Sistema è concentrato soprattutto sull’autova-
lutazione delle scuole. Il 2014/2015 sarà comunque un anno di “rodaggio”, nel corso
del quale gli strumenti saranno testati in modo non più campionario e la cui efficacia
dovrà essere attentamente monitorata. Sarà in particolare messa alla prova la Piat-
taforma Operativa Unitaria, che si popolerà progressivamente di informazioni e di dati
e che dovrebbe costituire, negli auspici di tutto il mondo della scuola, un importante
supporto “integrato”.
Per le scuole, è comunque un’occasione da non perdere, in particolare per mettere
alla prova quell’autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo che troppo spesso
è rimasta solo un dettato teorico.
Si pensi, ad esempio, alla possibilità che le scuole si trasformino in un vero e pro-
prio laboratorio di ricerca per quelle aree nelle quali non vi sono indicatori “naziona-
li” o per quegli strumenti, come i questionari di percezione, che non vengono forniti
dall’Amministrazione.
Certo, molti punti rimangono ancora da approfondire e da sviluppare; e ci riferiamo
soprattutto alla fase di valutazione “esterna” che partirà l’anno prossimo e che anco-
ra si deve dotare di strumenti e di precise modalità operative.
Altri casi particolari dovranno essere affrontati e risolti: gli strumenti specifici per
la scuola dell’infanzia, per i CPIA e per gli Istituti Omnicomprensivi ed anche l’ado-
zione di modelli omogenei per consentire la comparabilità delle informazioni deri-
vanti dai questionari di percezione più volte citati.
Molto ci sarà poi da lavorare sui piani di miglioramento, da costruire bene e, so-
prattutto, da verificare “in corso d’opera”; perché tutti sappiamo che, in un sistema “a
legami deboli” come la scuola, non sempre ad interventi innovativi di miglioramento,
corrispondono in modo deterministico i risultati attesi.
Ad ogni buon conto, pur senza indulgere in facili ottimismi, il sistema è ormai par-
tito e, almeno si spera, non si tornerà più indietro, ma si procederà con adattamenti
ed integrazioni successive.
Rimane poi il grosso interrogativo concernente la valutazione dei Dirigenti, dei
Docenti e del Personale tutto. Al momento della redazione di questo contributo, an-
cora non vi sono indicazioni precise se non quelle contenute nel rapporto “La Buona
Scuola”: e tuttavia, bisognerà occuparsene seriamente e anche in tempi brevi, se ci si
pone l’obiettivo del miglioramento complessivo e duraturo del sistema.
Il 2014/2015 sarà
comunque un anno di
“rodaggio”, nel corso
del quale gli strumenti
saranno testati in
modo non più
campionario e la cui
efficacia dovrà essere
attentamente
monitorata
Rimane poi il grosso
interrogativo
concernente la
valutazione dei
Dirigenti, dei Docenti e
del Personale tutto