Pais Marzo 2015 - page 12

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In Primo Piano
grafiche, per rafforzare le competenze di base rispetto alla situazione di partenza, per
valorizzare gli esiti a distanza degli studenti rispetto all’università e al mondo del
lavoro.
Queste sono le priorità chiaramente enunciate nella Direttiva n. 11 del settembre
2014 che definisce le linee di indirizzo del Sistema Nazionale di Valutazione per il
prossimo triennio.
Il processo e gli strumenti
Il Regolamento più volte citato, all’art. 6, definisce le fasi della valutazione delle
scuole, che possono essere sintetizzate in:
- Auto-analisi, elaborazione del rapporto di valutazione e formulazione del piano di
miglioramento;
- Validazione esterna della prima “fase”;
- Attuazione del piano di miglioramento;
- Rendicontazione sociale.
Dalla lettura comparata del Regolamento, della Direttiva 11/2014 e della succes-
siva Circolare applicativa n. 47, risultano chiari alcuni elementi.
1) La valutazione delle scuole si basa su un’integrazione tra valutazione interna e
valutazione esterna;
2) Soprattutto nella fase di avvio del sistema, l’attenzione è puntata sull’autovaluta-
zione e sugli strumenti messi a disposizione delle scuole per agevolare tale pro-
cesso;
3) La valutazione è centrata sulla ricerca e sulla “selezione” di priorità e di traguardi
in termini di esiti. In altre parole, non si tratta di un modello procedurale (o “input
driven”, tipo CAF o simili), bensì di un modello del tipo “C.I.P.P.” (seppur con adat-
tamenti e modifiche), guidato dalla necessità di lavorare sul miglioramento degli
esiti;
4) Gli obiettivi di processo sono da ricercare e perseguire in un’ottica funzionale ri-
spetto al conseguimento dei risultati.
Lo strumento fondamentale, che dovrà essere utilizzato da tutte le Istituzioni Sco-
lastiche (statali e paritarie), è quindi il RAV (rapporto di autovalutazione), che, per
quanto riguarda il primo anno di applicazione del sistema, dovrà essere redatto nel
primo semestre del 2015 e reso pubblico entro luglio 2015.
Si tratta di un format messo a punto dall’INVALSI, sulla base delle esperienze svol-
te in occasione dei progetti di sperimentazione nazionale, che conduce le singole
scuole a:
- Analizzare il Contesto e le Risorse, individuandone opportunità e vincoli;
- Analizzare gli Esiti (in termini di successo scolastico, risultati delle prove standar-
dizzate, competenze chiave e di cittadinanza, risultati a distanza), individuando
punti di forza e di debolezza e attribuendo alla situazione della scuola un livello
valutativo per ogni area;
- Analizzare i Processi (pratiche educative e didattiche, pratiche gestionali ed orga-
nizzative); anche per i processi la scuola è chiamata a individuare i punti di forza
e di debolezza e ad attribuirsi un livello.
Il processo di analisi appena sintetizzato porterà la scuola, nell’ambito di una ap-
profondita riflessione, che terrà conto anche delle eventuali passati esperienze di
autovalutazione, a definire, in un’ottica temporale di un triennio:
- Le priorità, cioè gli obiettivi generali in termini di esiti che la scuola si prefigge di
realizzare nel lungo periodo attraverso l’azione di miglioramento.
- I traguardi di lungo periodo, cioè i risultati attesi a lungo termine in relazione alle
priorità strategiche, che articolano in forma osservabile e/o misurabile i contenuti
di tali priorità.
Valutare per
migliorare il livello
degli apprendimento
degli studenti, e, di
conseguenza, per
ridurre la dispersione
scolastica e
l’insuccesso, per
accrescere l’equità e
diminuire le differenze
tra scuole ed aree
geografiche
Lo strumento
fondamentale, che
dovrà essere utilizzato
da tutte le Istituzioni
Scolastiche (statali e
paritarie), è quindi il
RAV (rapporto di
autovalutazione), che,
per quanto riguarda il
primo anno di
applicazione del
sistema, dovrà essere
redatto nel primo
semestre del 2015 e
reso pubblico entro
luglio 2015
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