Dall’autonomia scolastica della Legge 59/1997, regolamentata dal DPR 275/1999, al documento “La Buona Scuola, la vera autonomia: valutazione, trasparenza, apertura, burocrazia zero”
Di Alessandra Ferrari - Dsga
L’autonomia scolastica – prevista dall’art. 21 della Legge 59/1997 e dall’apposito regolamento di cui al DPR 275/1999 – si inserisce nel processo di realizzazione dell’autonomia e della riorganizzazione dell’intero sistema formativo e si traduce nella progressiva attribuzione delle funzioni dell’Amministrazione centrale e periferica della Pubblica Istruzione a tutte le Istituzioni Scolastiche per le quali è stata contestualmente attuata l’estensione della personalità giuridica, prima limitata ai soli Istituti Tecnici e professionali e agli Istituti d’arte.
L'acquisizione della personalità giuridica e il conseguimento di una autonomia, nel rispetto degli obiettivi del sistema nazionale di istruzione e degli standard di livello nazionale, si è così esplicitata nelle scuole:
• Attribuzione alle Istituzioni Scolastiche delle funzioni già di competenza dell'amministrazione centrale e periferica, “relative alla carriera scolastica e al rapporto con gli alunni, all'amministrazione e alla gestione del patrimonio e delle risorse e allo stato giuridico ed economico del personale…” …“In particolare le istituzioni scolastiche provvedono a tutti gli adempimenti relativi alla carriera scolastica degli alunni e disciplinano, nel rispetto della legislazione vigente, le iscrizioni, le frequenze, le certifi cazioni, la documentazione, la valutazione, il riconoscimento degli studi compiuti in Italia e all'estero ai fi ni della prosecuzione degli studi medesimi, la valutazione dei crediti e debiti formativi, la partecipazione a progetti territoriali e internazionali, la realizzazione di scambi educativi internazionali”. …“Sono abolite tutte le autorizzazioni e le approvazioni concernenti le funzioni attribuite alle istituzioni scolastiche”.
• Realizzazione di una autonomia organizzativa, “finalizzata alla realizzazione della fl essibilità, della diversifi cazione, dell'effi cienza e dell'effi cacia del servizio scolastico, alla integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, all'introduzione di tecnologie innovative e al coordinamento con il contesto territoriale. Essa si esplica liberamente, anche mediante superamento dei vincoli in materia di unità oraria della lezione, dell'unitarietà del gruppo classe e delle modalità di organizzazione e impiego dei docenti, secondo fi nalità di ottimizzazione delle risorse umane, fi nanziarie, tecnologiche, materiali e temporali, fermi restando i giorni di attività didattica annuale previsti a livello nazionale, la distribuzione dell'attività didattica in non meno di cinque giorni settimanali, il rispetto dei complessivi obblighi annuali di servizio dei docenti previsti dai contratti collettivi che possono essere assolti invece che in cinque giorni settimanali anche sulla base di un'apposita programmazione plurisettimanale”. Nel rispetto delle funzioni in materia di determinazione del calendario scolastico esercitate dalle Regioni, l’autonomia organizzativa si realizza anche attraverso l’adattamento del calendario scolastico in relazione alle esigenze derivanti dal Piano dell’offerta formativa.
• Realizzazione di una Autonomia didattica, ”finalizzata al perseguimento degli obiettivi generali del sistema nazionale di istruzione, nel rispetto della libertà di insegnamento, della libertà di scelta educativa da parte delle famiglie e del diritto ad apprendere. Essa si sostanzia nella scelta libera e programmata di metodologie, strumenti, organizzazione e tempi di insegnamento, da adottare nel rispetto della possibile pluralità di opzioni metodologiche, e in ogni iniziativa che sia espressione di libertà progettuale, compresa l'eventuale offerta di insegnamenti opzionali, facoltativi o aggiuntivi e nel rispetto delle esigenze formative degli studenti. A tal fi ne le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di fl essibilità che ritengono opportune e tra l'altro: a. l'articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività; b. la defi nizione di unità di insegnamento non coincidenti con l'unità oraria della lezione e l'utilizzazione, nell'ambito del curricolo obbligatorio di cui all'articolo 8, degli spazi orari residui; c. l'attivazione di percorsi didattici individualizzati, nel rispetto del principio generale dell'integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo, anche in relazione agli alunni in situazione di handicap secondo quanto previsto dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104; d. l'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso; e. l'aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari.” … “Le istituzioni scolastiche possono realizzare compensazioni fra le discipline e le attività previste dagli attuali programmi”... …”determinano, nel Piano dell'offerta formativa, il curricolo obbligatorio per i propri alunni in modo da integrare la quota defi nita a livello nazionale con la quota loro riservata che comprende le discipline e le attività da esse liberamente scelte”.
• Realizzazione di una Autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo “tenendo conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali e curando tra l'altro: a. la progettazione formativa e la ricerca valutativa; b. la formazione e l'aggiornamento culturale e professionale del personale scolastico; c. l'innovazione metodologica e disciplinare; d. la ricerca didattica sulle diverse valenze delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e sulla loro integrazione nei processi formativi; e. la documentazione educativa e la sua diffusione all'interno della scuola; f. gli scambi di informazioni, esperienze e materiali didattici; g. l'integrazione fra le diverse articolazioni del sistema scolastico e, d'intesa con i soggetti istituzionali competenti, fra i diversi sistemi formativi, ivi compresa la formazione professionale.”
• Possibilità per le istituzioni scolastiche di promuovere accordi di rete o aderire ad essi per il raggiungimento della proprie fi nalità istituzionali.
• Predisposizione del Piano dell'offerta formativa “Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia”. A seguito dell’acquisizione della personalità giuridica e dell’autonomia da parte delle singole Istituzioni Scolastiche ai Capi d’Istituto è stata conferita la qualifi ca dirigenziale.
Come si concretizza “la vera autonomia” secondo le linee guida della riforma sulla scuola
Da un’attenta lettura del documento disponibile on line, oggetto di dibattito e confronto, anche attraverso una consultazione pubblica sul sito dedicato http://labuonascuola. gov.it/, è evidente e palesemente dichiarato l’obiettivo di puntare sulla scuola, ovvero sull’istruzione, come unica soluzione strutturale alla disoccupazione nonché unica risposta alla nuova domanda di competenze espresse dai mutamenti economici e sociali. La scuola, quindi, è chiamata ad un cambiamento radicale che nasce prioritariamente dall’utilizzo di norme che già esistono, che però non hanno trovato una concreta applicazione per la mancanza di strumenti appropriati. La risposta, secondo le linee guida della riforma sulla scuola, sta anche nel realizzare pienamente l’autonomia scolastica, identifi cando nei punti riportati di seguito alcuni step importanti da cui non si potrà prescindere:
• Valutazione
– La Scuola conosce se stessa per migliorare “Occorre un modello di valutazione che renda giustizia al percorso che ciascuna scuola intraprende per migliorarsi a allo stesso tempo costituisca un buon strumento di lettura per chi è esterno alla scuola.” La scuola partirà dai propri dati per sviluppare, sostenere e orientare il proprio miglioramento, individuando i punti di forza e di debolezza e sviluppare un piano triennale di miglioramento che avrà al centro i risultati degli studenti, il loro apprendimento e successo formativo. Il fi nanziamento per l’offerta formativa sarà in parte legato all’esito del piano di miglioramento scaturito dal processo di valutazione. Il livello di miglioramento raggiunto dall’istituto infl uenzerà in maniera premiale la retribuzione dei Dirigenti.
Il processo di valutazione che diventerà anche uno strumento di informazione e trasparenza. La trasparenza non come semplice rendicontazione ma come elemento fondativo nell’amministrazione, gestione e programmazione della scuola. L’accesso ai dati come base dell’autonomia scolastica. Questo sarà possibile con una evoluzione della piattaforma di “Scuola in chiaro” che diventerà “Scuola in chiaro 2.0” e dove saranno pubblicati i dati in forma aggregata per ogni singola scuola. A tali dati si aggiungerà il Registro Nazionale dei docenti della scuola che offrirà le informazioni sulla professionalità di tutti gli amministrativi, dirigenti, insegnanti associato alla scuola in cui sono in servizio. Il registro sarà lo strumento che ogni scuola utilizzerà per individuare i docenti che meglio rispondono al proprio piano di miglioramento e alle proprie esigenze.
• Governance
Sarà defi nito meglio il profi lo professionale del Dirigente Scolastico individuando meccanismi di reclutamento che assicurino la massima preparazione professionale realizzando, contestualmente, un sistema per la loro valutazione. I Dirigenti Scolastici, valutati e selezionati per la loro professionalità in maniera nuova potranno scegliere tra i docenti coloro che coordinano le attività di innovazione didattica, la valutazione o l’orientamento e premiare, anche economicamente l’impegno. Andranno “ridisegnati” gli organi collegiali, distinguendo tra potere di indirizzo e potere di gestione. Ipotizzando i nuovi organi così:
− Consiglio dell’Istituzione Scolastica
− Dirigente Scolastico
− Consiglio dei docenti
− Nucleo di valutazione
• Sblocca Scuola
– Revisione delle regole per la semplifi cazione Verrà effettuata una ricognizione dettagliata delle misure ritenute, oggi, più fastidiose, vincolanti e inutili con l’intento di abrogarle con un unico provvedimento defi nito “Sblocca Scuola”. Sostituire l’ormai datato T.U. del 1994 con un nuovo documento più semplice e comprensibile. • Connessione alla Rete, Interoperabilità: apertura verso il territorio, la comunità, e progettualità di esperienze emergenti
– “Protagonismo civico”.
L’obiettivo è quello di dare un impulso al processo di digitalizzazione nella scuola, per apportare una innovazione didattica ad oggi raggiunta solo da una parte esigua delle Istituzioni scolastiche (il 46% delle scuole non è fornita di connessione ad Internet). Prevedere l’apertura delle scuole oltre l’orario curriculare promuovendo una collaborazione attiva tra scuola e comunità locale, coinvolgendo le associazioni che si occupano di progetti educativi, culturali e sociali diretti a ragazzi e famiglie. Sarà defi nito, inoltre, un piano di “Servizio civile per la Buona scuola” creando un sistema di incentivi come crediti formativi per studenti universitari e liste di formatori per l’accreditamento di persone all’attività volontaria nella scuola.
Sviluppare il concetto di “Scuola aperta” come percorso di rinnovamento dei tempi e degli spazi della scuola. Una scuola aperta che vorrà dire anche “digitalizzazione amministrativa”, non come solo strumento di risparmio ma come mezzo per il miglioramento del servizio e migliore circolazione delle informazioni.